domenica 15 gennaio 2012

Il Circo Zen


Ieri sera insieme a Riccardo e Matteo sono andato al Fillmore di Cortemaggiore (PC) per il concerto degli Zen Circus, gruppo rock alternativo di Pisa che mi ha conquistato un annetto e mezzo fa con l'album "Andate Tutti Affanculo" e che ha in parte riconfermato il mio apprezzamento da un paio di settimane con "Nati per Subire".

Mi mancava l'atmosfera del concerto, innanzitutto. Non mi ha mai interessato o attratto l'immagine di migliaia di persone che ondeggiano con l'accendino in mano mentre l'idea del gruppo più o meno modesto di persone che pogano, saltano, urlano e pompano adrenalina a mille è ottima, ed è infatti la situazione in cui finora mi sono trovato nei concerti a cui ho assistito.
Ed era dalla scorsa estate con la doppietta lodigiana Velvet e Tre Allegri Ragazzi Morti che non mi era più capitato di andare a sentire musica live. Finalmente l'occasione si ripresenta, nello stessoo luogo dove quasi un anno fa conobbi la musica di un altro grandissimo gruppo, i Verdena.

Ma sto uscendo dal seminato. Gli Zen Circus non posso annoverarli tra i miei gruppi preferitissimi, ma sicuramente si possono attestare come tra i migliori rappresentati della musica di qualità attualmente sul mercato italiano. Prodotti e distribuiti dall'etichetta discografica "La Tempesta" che già ha in grembo molti altri gruppi e artisti meritori del Bel Paese, gli Zen Circus hanno la missione di unire il cantautorato italiano con la musica rock (con sprazzi folk) e con una certa dose di denuncia sociale.
Gli Zen sono incazzati, e non hanno paura di dirlo. Non hanno remore nel gridare la loro rabbia verso i difetti tipici dell'uomo e in particolare dell'italiano, come l'egoismo o la fame di successo o la piattezza morale. Osservano con distaccato interesse, che in realtà è molto più partecipe di quanto sembri, il fatto che c'è una certa classe di gente che sembra essere nata solo per subire, oppure che c'è un gruppo di persone che ha in sè il germe dell'anarchia ma forse non lo sa sfruttare al meglio. Evidenziano come nell'attualità le persone non potranno avere il bagaglio di esperienze che un tempo si aquisiva crescendo, perchè il mondo cambia a una velocità troppo vorticosa e tutto quel che valeva ora non vale più. Professano che "la democrazia semplicemente non funziona" e gridano a squarciagola quello che dà loro fastidio.

A proposito di cantare a squarciagola, ieri non mi sono sottratto a tale attività :P L'adrenalina che il gruppo metteva in corpo durante l'esibizione sul palco mi ha pervaso fin dal primo pezzo eseguito, e ho iniziato a cantare, saltare e inneggiare come se non ci fosse un domani. E' come se tutta la routine della settimana appena trascorsa fosse fuoriuscita attraverso il canale di sfogo fatto di chitarra elettrice, batteria, basso e testi ricercati e incazzati, un mix che mi spingeva a "urlare tutta la mia rabbia" (cit.) e che mi galvanizzava, mentre a pochi metri da me, sopra al pogo delle primissime file, i tre ragazzi si scatenavano nelle loro canzoni alternandole a brevi e simpatici siparietti che introducevano i vari pezzi.
D'accordo, non lo ritengo il miglior concerto di quelli a cui ho assistito: le introduzione potevano essere più lunghe, dalla scaletta è mancata "It's Paradise", hanno iniziato onestamente un po' tardino e in alcuni momenti l'esibizione non è riuscita a prendermi come per il resto del concerto... ma sono difetti a ben vedere risibili, che non intaccano troppo il senso della serata: ascoltare dal vivo una band tra le più interessanti e vive in  circolazione, che credono in quello che vogliono dire con la loro musica e lo dimostrano perfettamente sul palco. E molte cose in cui credono le condivido. Altre no, magari per niente, ma a dirla tutta nemmeno qui sta il punto.
Il bello, la magia della musica live sta nell'energia che viene per la maggior parte dalla musica - e quella suonata ieri sera era di altissima qualità - ma anche dalla massa di gente che saltava e urlava, dai miei amici accanto a me che si lasciavano trasportare, dalle mie gambe che mi spingevano su e dal braccio destro che inneggiava al ritmo del testo incalzante. Un'energia incredibile, che penso possa materializzarsi solo durante eventi del genere e che varia di tonalità da gruppo e gruppo.

Gli Zen Circus sono quindi riusciti a realizzare una serata veramente pompissima, e mentre fuori regnava il freddo e la nebbia sono riusciti non a nascondere i prodotti più complessi della mia mente, come si potrebbe pensare, ma a potenziarli ulteriormente attraverso distorsioni e amplificatori. La potenza delle idee e della comunicazione, che assaporo spesso tramite letture e visioni, con la musica live in me ha sempre trovaro un terza, potente via, in cui il significato dei testi supportato dalla musica, dalla voce, dagli strumenti mi colpiva e sferzava come secchi schiaffi in faccia che mi facevano reagire saltando, cantando, urlando, sgolandomi.

Per trovare un senso in tutto quello che sono, che faccio, che conosco e in cui credo.

1 commento:

  1. "[...] brevi e simpatici siparietti [...]"
    Ok brevi, ok siparietti, ma simpatici sono parsi solo a te.


    WILL WILL WILL WILL WILL WILL WILL
    PS: Basta come firma?

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