martedì 21 agosto 2012

Tren(alien)i #1

Esperimento!
Invece che scrivere sul blog solo dei cazzi miei, periodicamente provo a portare avanti anche questa piccola serie di raccontini surreali, che si svolgono su una carrozza di un treno qualunque con personaggi... particolari.
Oh, se poi mi scrivete che fanno cagare non li pubblico più, eh :P

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Il treno aveva appena ripreso la sua corsa dopo l'ultima fermata.
Luglio.
Amo questo mese. Amo come ci si squaglia sotto la lamiera infuocata del Regionale delle 18.30.
Ero ironico: detesto il caldo e detesto che su questi treni non ci sia l'aria condiz...
"Scusa, hai da accendere?", mi chiede uno interrompendo il filo dei miei pensieri.
No, non fumo, mi spiace, gli rispondo senza quasi guardarlo.
"No, no, non mi sono spiegato: volevo sapere se aveva un modo per accendere la mia stufetta portatile"
Ora lo osservo. Non ci credo. Il tipo è bardato con un giubbotto invernale, cuffia e guanti che manco un eschimese, ha perfino i paraorecchie di pelo e gli stivali imbottiti.
E quella cazzo di stufetta elettrica in mano, con tanto di presa per la corrente penzolante.
"Mi... mi spiace, ma su questo treno non ci sono prese elettriche, questi sono ancora convogli vecchi... ma, lei non ha caldo, mi scusi?" gli chiedo sentendomi l'ultimo degli stupidi.
"Uh... no, perché?"
A questo punto lascio perdere: è un pazzo, come in giro se ne incontrano troppi. Uno spostato, scommetto che se passasse il controllore ci sarebbe da ridere. Lo ignoro.
Ma lui non ignora me.
"Va bene, scherzavo: sto morendo di caldo"
Pa-a-a-zzooo. Lo assecondo.
E allora perché è vestito in quel modo?, chiedo.
"Be', per nascondere l'esplosivo di cui sono imbottito", e così dicendo si slaccia il giubbotto e mi mostra l'ordigno. Salto in piedi sul sedile, senza aver la capacità di dir niente.
"Su, non c'è bisogno di far così: è un bel congegno, dopotutto, lo osservi da vicino, è alta ingegneria..."
Aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto
Sapevo di non dover guardare quello speciale sul terrorismo ieri sera in tv...

E lì mi sveglio. La mia mente, riportando a galla l'incredibile coincidenza, ha rotto la sospensione dell'incredulità data dal sogno. E pochi minuti prima della mia fermata. Ottimo. Ma che ansia! Lavoro troppo.
Mentre scendo incrocio lo sguardo di un tipo seduto a pochi sedili dal mio: è lo stesso uomo dell'incubo. Solo che questo è vestito in maniera adeguata alla stagione. Niente misteri, niente stranezze: avrò incrociato il suo sguardo prima di addormentarmi e il subconscio ha fatto il resto.
Il treno si ferma, scendo. Mi avvio verso l'uscita della stazione.
Quando sento il botto, sono già nel piazzale. Il rumore era attutito dalla distanza, ma il fumo, quello si vedeva fin da fuori la stazione, tanto si ergeva alto nel cielo, nero su azzurro.

2 commenti:

  1. Pa-a-a-zzooo.

    :P

    (no, scherzi a parte, bella questa nuova deriva del blog :D )

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  2. Lieto di ciò :) Spero solo di mantenere una certa costanza ;)

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