domenica 26 maggio 2013

Nuovi stimoli

Ci sono giornate che non sono come tutte le altre.
Giornate che lasciano il segno, giornate che aspetti da settimane, tanto che temi non abbiano in serbo per te quello che attendi e vuoi.
Sono giornate contornate da toni di azzurro pastello, su cui tu ricami mille ghirigori e in esse ci metti, in termini di investimento emotivo, praticamente tutto quello che conta di te stesso.
Ieri per me è stata una giornata di questo tipo.
Una giornata attesa e fortemente voluta nella sua struttura finalizzante, che alla fine ha preso la direzione migliore che poteva prendere.

Perché alla fine avevano ragione i Velvet. Non ne ho mai dubitato, ma quando la loro canzone migliore, Funzioni Primarie, si rivela nella mia vita in tutta la sua forza, me ne rendo conto particolarmente.
Quello che ci fa andare avanti sono gli stimoli, ma non sempre quelli che abbiamo già bastano. Magari ci sono effettivamente, e sono belli, validi. Non sono da rinnegare, perché aiutano tantissimo anche loro, e sono preziosi alleati nella quotidianità.
Ma capita che ad un certo punto nuovi stimoli arrivino a reclamare attenzione, a suggerirti che hai bisogno anche di loro, perché loro ti possono far del bene, perché è arrivato il loro momento, il momento di iniziare qualcosa di nuovo, bello e - appunto - stimolante.
Non sono per forza stimoli di cui è alla ricerca disperata: spesso sono stimoli a cui uno non pensa, ma poi si palesano all'improvviso e diventano una delle cose più importanti, una delle cose che ti spingono e tirano.
Ma sapete qual è la loro magia più grande? È quando fanno il giro completo su loro stessi e ribaltano la prospettiva: da spinte per restare a galla diventano spunto e occasione per essere positivi verso l'esterno. Capita allora che quel nuovo stimolo a vivere in modo pieno la propria vita non sia una cosa solo individuale, ma anzi necessiti di un collegamento esterno, con l'altro da sé, che è un tutt'uno con lo stimolo ed è causa e conseguenza al tempo stesso della maggior parte dei pensieri e delle azioni quotidiane.
Molla e contemporaneamente meta. In mezzo, ci sta tutto un percorso articolato che i più fortunati hanno la possibilità di percorrere e scoprire.
Pare che io in quest'occasione sia uno di quei fortunati, pare che abbia trovato un nuovo stimolo che rappresenta una rinnovata energia quanto l'obiettivo verso cui voglio far confluire questa energia positiva :)
È un buon momento per sorridere e far sorridere, dopotutto :)

lunedì 13 maggio 2013

Il caos strisciante

Ok, 10 punti a chi indovina la citazione nel titolo del post :P
A parte questo, è domenica sera "e sta per finire un altro weekend, se ne va coi gol in tele in weekend..." (d'accordo, la smetto)... ad ogni modo, pacco, anche perché quella che se ne va è stata una settimana molto buona. Non solo per acquisto e lettura di Zerocalcare, Casty e Paperinik AppGrade, non solo per episodi sempre di buon livello delle serie tv che seguo, non solo per aver concluso la rilettura del Grande Gatsby per il quale dovrò riuscire a vedere il film con chi so io... tutte cose belle effettivamente fatte, ma che non battono l'importanza di un weekend partito sotto i peggiori auspici ma che ha poi rivelato il suo potenziale.
Sì, perché al netto di un venerdì sera assolutamente improponibile, minato da una pioggia cupa e battente che era riflesso perfetto di quello che è stata la serata di per sé (umida, carica di sentimenti bagnati e strizzati e insopportabilmente insostenibile), successivamente c'è stata un'impennata e il resto è andato tutto bene. Ok, oggi avevo degli impegni da assolvere e poi era il tempo di alcune riflessioni, ma il cuore del fine settimana ha palpitato bene.
E il titolo? Be', diciamo che non esiste il giorno senza la notte. E quindi per raggiungere talune soddisfazioni occorre passare attraverso paure sciocche e domande varie, superate le quali arriva il momento di affrontare la prova e di farlo da solo, perché è giusto così. Poi la superi e ti senti un figo.
Per due motivi: perché hai dimostrato a te stesso che anche una cosa dove non eccelli, se ti applichi puoi riuscire a farla tua, in qualche modo. E perché sei perfettamente cosciente della causa che ti ha spinto ad affrontare la pugna. E allora ti vengono un po' i brividi, perché pensi che effettivamente non ci sono molte altre situazioni/persone/realtà che ti avrebbero fatto fare questo level-up personale. E quando succede, vuol dire che sei già ad un punto particolare del processo mentale ed emotivo, che è meglio fermarsi a guardare un attimo fintanto che mantieni la lucidità.
Anche perché poi, una volta raggiunto l'obiettivo per cui ti sei adoperato andando contro ogni futile (ma ben presente) dubbio, ti puoi anche accorgere che le cose procedono sulla stessa falsariga e forse speravi in qualcos'altro, in un segno diverso, in un'evoluzione che si accompagnasse alla tua personale. E allora capisci che ogni gioia, ogni risultato porta con sé piccole ombre, interessanti insegnamenti e pratiche zen.

Ieri un Bramo si è evoluto, tipo Pokemon. Ne sono soddisfatto, ne sono interessato, ne sono leggermente inquietato. Ma va bene così, direi, va benone così. Per quanto riguarda il resto, l'orizzonte non sarà sempre così lontano, e potrei sempre applicare l'atteggiamento di ieri anche in altre declinazioni per fornire delle coordinare alla mia bussola.

Insomma, il caos dentro di me c'è abbastanza, non del tutto e non per forza negativo, ma è un po' un tumulto. Però non è esplosivo, striscia tranquillo e con basso profilo, sottostando a piccole, personali e parziali vittorie, ma pronto ad annidarsi attorno ad esse e a strozzarle alla prima occasione.
Ma per ora non voglio pensarci: preferisco soffermarmi sulla notte, l'atmosfera, le risate e tutto quello che era ieri, qualunque cosa fosse.